La mostra di Controcultura coinvolge quattro giovani artisti vastesi i quali reinterpretano liberamente il tema dell’acqua. L’ambiente designato è il Giardino napoletano di Palazzo d’Avalos che permette alle opere di dialogare tra loro e con il territorio circostante, creando un flusso di pensieri e visioni.

Maria Sofia Biccari (1997), proveniente da una formazione nel campo delle Arti Visive, decide di aprirsi nello spazio installando l'opera nel punto focale dei giardini d'Avalos, il pozzo. Riduzioni (2021), questo il titolo dell'installazione, è un gioco di sovrapposizioni che rimandano al tema dell'acqua e proiettano nello spazio luci e ombre tinte di blu.

Antonella Giuliano (1993), fotografa freelance, installa Al di là dell'Eden (2021), uno scatto rappresentativo che collega il tema dell'inquinamento marino a quello religioso della cacciata dal giardino dell'Eden. L'opera è collocata nel ninfeo, luogo intimo e raccolto.

Svoltando a sinistra del pozzo figurano le opere di Luigi De Rosa (1995), fotografo freelance, e Francesca Ricciardi (1998), artista visuale. L'opera di Luigi consiste in tre scatti rappresentativi della Città del Vasto, realizzati in luoghi diversi conosciuti a livello internazionale per la loro possente bellezza. Francesca decide di toccare un tema molto dibattuto, quello dello sfruttamento animale, espresso con una tela dipinta ad acrilico e china in cui un cavallo, conosciuto come simbolo di forza e libertà, è qui invece oppresso da una società che pensa unicamente al proprio benessere.


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Martina Gagetta, classe 1997, cresce a Vasto, una piccola città di mare in provincia di Chieti. Da sempre appassionata di Arte si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino dove ha terminato il biennio di Arti Visive. Per la tesi della magistrale sta conducendo un’analisi sulle numerose iniziative nell’ambito dell’Arte Contemporanea sul territorio abruzzese, di cui fa parte anche **Controcultura**. Il suo lavoro ruota attorno alla memoria e in particolare a tutte quelle esperienze, positive e negative, che hanno condizionato la sua vita. Si esprime principalmente con la scrittura e con la fotografia, sia digitale che analogica.